Il pilum e la gladius erano le armi basiche del soldato legionario romano. Consisteva in un’asta di legno unita da attacchi ad una punta metallica. Di solito misura due metri di lunghezza e pesa 900 grammi. Alcuni sostengono (erroneamente) che il pilum era fatto per poi piegare la barra metallica.
La punta del pilum era piccola, fina e di forma piramidale, e la stategia usata era quella di lanciarlo a più o meno 15 metri di distanza per perforare facilmente lo scudo di legno e raggiungere il corpo del nemicoche si proteggeva dietro lo scudo. Il legionario romano, dopo aver iniziato il suo attacco con il pilum romano lo terminava con il gladio (spada romana) o con il pungio (pugnale romano) per un combattimento corpo a corpo. Lo facevano in forma organizzata e coordinata gruppi di legionari, facendo cadere una pioggia di pilum, causando vari morti prima di attaccare in un combattimento corpo a corpo.
Il pilum era studiato per essere lanciato con la mano a corta distanza, appena prima del combattimento corpo a corpo. Per questo si chiama lancia o arma da lancio. Più tardi si aggiunse un peso a forma di palla metallica per aumentare la capacità di penetrazione.
Il fioretto è una spada lunga e flessibile e in acciaio, che appare nel XVII secolo come una spada inoffensiva con una lama flessibile che portava nella punta un bottone a forma di fiore che permetteva la simulazione di un duello. Il fioretto è una delle tre armi della scherma, con la spada e la sciabola. Tatticamente e tecnicamente è molto simile alla sciabola, però con i bersagli più ridotti (solo il tronco) e più difficili da colpire, avendo bisogno di molta più precisione.
Le parti del fioretto sono: la lama, la guardia, lo spinotto, l’impugnatura, il peso, …
Come curiosità possiamo dire che la scherma è l’unico sport olimpico di origine spagnola. È l’arte e lo sport dell’uso di un’arma, relazionato ad una serie di movimenti più o meno complessi e rapidi (preventivamente appresi). Durante il combattimento, si portano una serie di stoccate e fine con la quale i combattenti si studiano, cercando reazioni, errori e punti deboli per attaccare o per provocare l’avversario ed indurlo a fare azioni che lo porteranno a fare un errore.
Le sue possibilità di vittoria dipenderanno soprattutto dalla sua velocità, coordinazione, intelligenza ed esperienza, però se l’avversario possiede le stesse qualità si produrrà un intercambio di colpi e inseguimenti nella pista generando una lotta intensa per la stoccata.
La scherma è un insieme di abilità, e può essere praticata da giovani ma anche essendo già più adulti. I giovani sfruttano i loro riflessi e la loro velocità mente gli adulti la loro intelligenza e il loro autocontrollo.
Questa disciplina è soggetta a delle norme tecniche abbastanza estritte, prendendo come riferimento a cosa succederebbe se si usassero armi reali. L’arte di combattere con una spada era considerata una disciplina obbligatoria nelle regioni romane.
Il pugio romano era il pugnale usato dai legionari romani che copiarono la daga celta-iberica delle truppe ispaniche. Possedeva una lama di 25 cm di lunghezza e 5 cm di larghezza, con un rinforzo centrale elevato che attraversava la lama. L’elsa era larga e piana e la impugnatura, che montava un poco sopra il finale della lama, era fissata con dei rivetti.
Pugio Romano (Pugnale Romano)
L’impugnatura stretta di media era di 12 cm di lunghezza, possedeva due strati di corno o di legno attorno l’elsa che, a sua volta, era coperta da due strati fini di metallo, quasi sempre ferro. Il design anatomico dell’impugnatura del pugio romano lo rendeva apto per il suo uso nel combattimento, per la buona tenuta nella parte interna della mano, evitando lo scivolamento con il sudore o il sangue.
Pugio romano con leoni in oro e argento
La guaina, come quella di tutte le spade, erano in legno coperte da pelle e unite da un passante di metallo con decorazioni. Più tardi si fabbricarono solo in metallo con quattro archi di sospensione uniti alla guaina con dei chiodi che attreversavano tutta la struttura.
Pugio romano con guaina in cuoio
Il pugio si portava alla cintura utilizzando strisce di cuoio che passavano per degli anelli e per la parte superiore della guaina.
Cinturone porta spada e porta pugnale
Le truppe celte-iberiche della Hispania, sin dai finali del IV secolo a.C., avevano dei pugnali che usarono nella lotta contro i romani e che questi ultimi imitarono, dandogli il nome di pugio dal I secolo a.C., destinandola come arma militare delle truppe romane, fino al III secolo d.C.
Pugnali e pugi da collezione
Il pugio si può tradurre come pugnale militare, facendo allusione alla mano chiusa (pugnus, pugno). Si può dire che il pugio romano o la daga cela-iberica. erano tecnicamente un’arma moderna rivoluzionaria, per la sua adattabilità con la anatomia umana della mano, per una presa più facile e dura.
Pungio o pugnale romano
Il pugio era un’arma ideale per pugnalare e poteva perforare una cotta di maglia. Questo era possibile dal fatto che possedeva una nervatura centrale che dotava la lama di una resistenza e fermezza precisa nell’affondo.
Il pugio era conosciuto anche come pugnale romano. Il Pilum tradizionale romano era un’altra arma militare romana, conosciuta come l’arma da lancio per eccellenza delle legioni romane.